Scemo chi legge

Rieccomi dopo una breve “vacanza” a scrivere parole e parole che soltanto pochi leggeranno. Io lo so che tanto anche se cliccate in mille persone (una volta eh, bei tempi quelli) alla fine chi legge veramente sono sempre i quattro soliti irriducibili. A voi dico grazie e dedico questo articolo. Non fate caso al titolo e non siate schizzinosi!

Obiettivo

Per iniziare, piccola premessa, avrei voluto scrivere un articolo acchiappa click tipo: “la top dieci dei giochi da portare in vacanza!“. Veloci da buttare giù, poco impegnativi e dal successo assicurato (chi scrive su qualche blog sa di cosa parlo). Invece no, preferisco andare a parlare d’altro.

Da quando ho riaperto il blog mi sono prefissato come obiettivo quello di non dare peso ai numeri, alle visualizzazioni, ma di scrivere quello che volevo, quando volevo e come volevo. Quasi un diario personale a cui confidare le mie impressioni inerenti il mondo del gioco. Ovviamente confessioni segrete a cui avete accesso anche voi, dove mi lascio andare in maniera genuina e onesta.

Onestà

Alla fine l’onestà paga ed è l’unica arma che noi poveri scribacchini da quattro soldi abbiamo per farci apprezzare e magari leggere con frequenza. La chiamano onestà intellettuale, quella capacità di riportare eventi ed esperienze in maniera limpida e coerente, non distorta dal desiderio di avvantaggiare una propria tesi. Scrivere quello che è inconfutabilmente la realtà dei fatti ai nostri occhi.

Esperienza

Non è che chi scrive da tanto tempo sia esente da errori, anzi, più scrivi e più è probabile che sbagli! L’esperienza ti salva tante volte, ma è uno scudo che qualche volta scivola di mano. Può essere benissimo che leggi il regolamento di un gioco e capisci male una regola. Magari il regolamento non è scritto nemmeno molto bene, hai le attenuanti, ma nel frattempo fai diverse partite, tutte viziate da quell’errore che ti falsa la percezione del gioco e la tua onestà intellettuale ti fa scrivere le peggio cose. Fin qui tutto bene. Diciamo. Capita a tutti di prendere una cantonata. Mica siamo infallibili. Il problema sta altrove. Il problema arriva dopo.

Superficialità

Ormai è prassi assodata quella di osannare chi scrive in maniera negativa dei giochi. Spesso chi legge è convinto che se qualcuno parla male dei giochi allora è onesto e integerrimo, non schiavo degli editori. Allora giù come soldatini a seguire il capitano a ogni battaglia. Gente che su Facebook vomita tutta la propria superficialità e pochezza, accontentandosi della valutazione del proprio beniamino, senza provare a usare la propria testa. Gente che forte dell’opinione appena letta arriva a dire agli autori di un gioco che secondo loro, dall’alto delle loro tre, quattro, dieci partite, il gioco è rotto e ci vuole una home rule. Poi magari salta fuori che giocano da sempre sbagliando qualcosa, ma chissà perché hanno ragione comunque loro. Poco importa se quel gioco ha passato magari tre anni di sviluppo e centinaia di ore di test.

Scemo chi legge

Sarò onesto: sono turbato, questo rant non è contro il recensore (che stimo per il piglio creativo nello scrivere, per qualità e quantità), ma è rivolto a chi legge e non riesce a ragionare con la propria testa. Quelli che quando gli indichi la luna si fermano a guardare il dito. Si accontentano di una descrizione quando potrebbero alzare lo sguardo e aprire gli occhi.

5 thoughts on “Scemo chi legge

  • 7 Luglio 2022 at 10:12
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    Pabis detto il bello e anche il saggio.

    Proprio oggi leggevo una storia sul culo del prete!
    Subito a pensare male… Culo è il nome del suo asino!

    La puoi trovare in rete, ma il punto fondamentale è che spesso guardiamo troppo il culo degli altri e troppo poco il nostro, più specchi per tutti!!!

    La favoletta nasconde però anche un’altra saggezza secondo me, che è l’effetto Straisand! Quell’effetto tale per cui, cercare di censurare qualcosa, attira ancora di più l’attenzione su di essa, ottenendo così l’effetto contrario!

    Il tutto è riconducibile alla mia filosofia di vita: più diamo retta a chi parla a caso e piu gli diamo risalto.
    Dobbiamo essere critici sia nell’interpretare quello che leggiamo, sia nel dargli risalto o meno.

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    • 7 Luglio 2022 at 12:02
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      Proprio ieri ci interrogavamo con i Nerd al Tavolo sulla difficoltà di relazione Pubblico – Autori – Editori. Difficile in un mondo social orientato al sensazionalismo.
      Credo che l’approccio onesto sia la chiave, e il tempo il giudice come sempre. Continua. (Anche con posto più stringati ahahahahah)
      Ciao
      Emanuele
      (Creardo Pertitas)

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  • 7 Luglio 2022 at 13:17
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    Ciao Alessandro mi trovo d’accordo con te: sta al lettore cercare le fonti che scrivono con cognizione di causa.
    Troppo spesso mi è capitato di leggere articoli in cui traspariva la scarsa cultura ludica del recensore o articoli che stroncavano giochi ed era evidente che chi scriveva aveva al massimo letto il regolamento. Inoltre lo stretto contatto con le case che permettono i social tende a far si che molte recensioni risultino edulcorate. Io confido che le persone svolgano un po’ di ricerche prima di fidarsi del primo articolo letto ma vedendo un po’ come vanno le cose credo che sia una speranza vana!😂

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  • 8 Luglio 2022 at 22:49
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    Un articolo con buoni propositi e diverse affermazioni che condivido.
    Attenzione al controppasso: scrivi anche un articolo sui 10 giochi da portare in vacanza, se ti va, senza pensare che possa essere un’acchiappa-like.
    Insomma, continua ad andare dove ti porta il cuore.

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